Il campeggio
Giulio e Giulia partirono per un campeggio, durante il fine
settimana. Arrivarono il venerdì verso sera nel campo. Si sorpresero non
trovando altri villeggianti oltre a loro, e, svuotando la macchina da zaini e
tenda, si diressero verso la casupola del custode. Anche lì sembrava non
esserci nessuno. Decisero allora di piantare lo stesso la tenda, e di cercare i
guardiani il giorno seguente.
Una volta sistemati, misero a scaldare la cena portata da
casa su di un fornelletto a gas, e nel frattempo Giulio, che era un musicista
molto apprezzato in città, tirò fuori la sua chitarra ed iniziò a suonare e
cantare per passare il tempo.
Intorno a loro c’era solo oscurità. Non si vedeva nulla e
nessuno. Il suono delle loro voci e del loro strumento rimbombava per tutta la
riserva. Ad un tratto sentirono un rumore alle loro spalle, ed una voce
maschile li fece sussultare. “Vi sembra normale fare tutto questo baccano? Mi
avete svegliato! E poi chi siete e cosa ci fate nel mio campeggio?” sbraitò un
uomo sulla cinquantina, dall’aspetto trasandato. Dalle sue parole intuirono che
doveva trattarsi del guardiano. “Ci scusi.. –iniziò Giulio- ma arrivati qui
abbiamo bussato alla porta della sua abitazione, ma non ci ha risposto nessuno
ed abbiamo pensato di sistemarci e contattarla domani..”. “Che maleducati!
Stavo dormendo, è per questo che non vi ho sentito! Avreste dovuto aspettare..”
“Non essere così scorbutico come al tuo solito!” lo interruppe una signora che
si fece avanti dall’oscurità “perdonatelo -continuò la donna in tono gentile- è
molto che non viene nessuno a campeggiare qui, e pensavamo fosse qualche
malintenzionato.. naturalmente siete i benvenuti! Se non avete già mangiato,
lasciate che vi offra qualcosa, per farmi perdonare del comportamento di mio
marito. Prepariamo delle ottime salsicce qui, dovete assolutamente
assaggiarle!”.
Giulio e Giulia, che nonostante il pasto erano ancora
affamati, accettarono l’invito della donna, e, dopo essersi scusati nuovamente
ed essersi presentati, entrarono nella casupola.
Sembrava disabitata, era in uno stato di abbandono, come se
nessuno ci avesse vissuto per anni, e c’erano solo sporadiche tracce della
presenza umana, come un piccolo fornello ed un frigo degli anni cinquanta che
rinfrescava il cibo a mala pena. Da lì la donna tirò fuori un paio di salsicce,
e le mise sul fuoco. “Da dove venite?” chiese gentilmente la signora per
rompere il silenzio. “Dalla città qui vicino –rispose Giulia- ci piace andare
in campeggio, ma purtroppo siamo pieni di impegni di lavoro e così ci siamo
potuti concedere una piccola pausa per il fine settimana.” “Capisco.. sì,
effettivamente la grande città è un posto orribile.. pieno di incomprensioni e
gente pronta a giudicarti per qualsiasi cosa non rispetti i loro canoni
‘tradizionali’. Qui in campagna invece nessun essere umano si intromette negli
affari che non lo riguardano, le persone vengono per rilassarsi e poi se ne
vanno dopo poco. Ed inoltre possiamo permetterci di allevare i nostri animali
senza problemi. È con la loro carne che facciamo le salsicce, sentirete che
buone!”. Giulio e Giulia si scambiarono un’occhiata interrogativa: non avevano
infatti visto alcun animale da quando erano arrivati. Nel frattempo l’olio
iniziò a sfrigolare e dopo poco le salsicce erano pronte. La moglie del guardiano
le servì agli ospiti, mentre il marito, che era rimasto in silenzio da quando
la donna lo aveva rimproverato, fissava la coppia con uno sguardo penetrante,
come se li studiasse a fondo.
“Buone! Complimenti, non ne ho mai mangiate di questo tipo!”
disse Giulio. “Di quale animale sono?” domandò Giulia. “Eh, mia cara, è un
segreto professionale” rispose la donna strizzando l’occhio alla ragazza. Dopo
che ebbero finito il pasto e ringraziato i guardiani, la coppia si coricò nella
tenda, e passarono una notte di incubi, forse dovuti al mal di pancia causato
dalle salsicce.
La mattina dopo Giulio e Giulia si svegliarono tardi.
Avrebbero voluto fare una passeggiata nel bosco, ma si sentivano troppo
stanchi. Rimasero allora nei sacchi a pelo a parlare della sera precedente,
scambiandosi opinioni sulla strana coppia. “Molto gentili, per carità, però mi
incutevano terrore.. Hai visto come ci guardava lui?” disse Giulia. “Sì, sono
strani, ma credo sia perché il campeggio è deserto. Evidentemente gli affari
vanno male e questo li rende nervosi..” rispose Giulio, che poi aggiunse “Penso
che per ringraziarli andrò a suonargli una canzone. In fondo loro ci hanno
offerto quello che avevano preparato, ed io li ricambierò con ciò che so fare
meglio! Vado subito a vedere se sono svegli.. mi sono stufato di stare in
tenda..” “No dai sono stanca.. andiamoci dopo..” “Non ti preoccupare, tu resta
pure qui, io mi do una sistemata e vado, quando vorrai mi raggiungerai lì” e
così dicendo Giulio uscì dalla tenda con la sua chitarra in mano, dirigendosi
verso la casa.
Giulia non aveva proprio voglia di alzarsi, e si
riaddormentò. Si svegliò nuovamente che era quasi il tramonto. Giulio non era
lì. Evidentemente era rimasto tutto il giorno dai custodi. Decise di alzarsi e
raggiungerlo.
Bussò alla porta, ma nessuno le rispose. Notò allora che era
aperta e, chiedendo permesso, entrò. La stanza da pranzo era vuota, così Giulia
si diresse verso la stanza da letto, anch’essa senza nessuno. Tuttavia la
ragazza vide buttata in un angolo la chitarra di Giulio, e si accorse che
dietro allo strumento c’era uno spiraglio di luce. Avvicinandosi, scoprì che si
trattava di una porta semi nascosta. La aprì ed entrò nel locale adibito a
macelleria, dove erano tenuti tutti gli strumenti per fare le famose salsicce
assaggiate il giorno prima. Ma Giulia notò con raccapriccio che la carne con
cui venivano fatte le salsicce non era di animale, bensì di.. essere umano! Nel
locale c’erano infatti resti di corpi: braccia, piedi ed altre parti del corpo
giacevano a terra intorno alla macchina per triturare.
La ragazza ebbe un mancamento, e vomitando, svenne. Prima di
chiudere gli occhi riuscì a vedere dietro di sé il corpo di Giulio, ormai senza vita.
Capì in quel breve attimo che anche lei non avrebbe più riaperto gli occhi, e che la sua
carne sarebbe stata servita ai prossimi sventurati ospiti del campeggio.
FeFe
amico secondo me quei due erano dei vegani arrabbiati convertitisi in mangia-umani :D
RispondiEliminacomunque, perchè mi fai questo?! già c'era the blair witch project a distruggermi, ora non riuscirò MAI PIù ad andare in campeggio!!
oddio amico solo la fuga è rimasta! dalle prime tre righe ho iniziato a urlare: "scapppate, scappate!"
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